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Il meglio delle nostre uve, delle nostre viti e dei nostri terroir per ottenere un vino unico,
ogni anno diverso, ma sempre ineguagliabile.

Le cose particolari richiedono tempo.


Per realizzare il suo sogno, il winemaker Hans Terzer di tempo se n’è preso tanto. "L’idea dell’APPIUS me la porto dentro da tanto tempo, dovevo solo attendere il momento giusto”, sottolinea Hans Terzer.

Durante le sue visite regolari nei vigneti, già tanti anni fa, Terzer notò che tra questi c’erano delle singole viti con pochi grappoli che però fornivano delle uve eccellenti. “Volevo raccogliere a parte proprio l’uva di queste viti, affinarla e produrne un vino completamente nuovo e strepitoso. Un vino come nessun altro prima nella Cantina di San Michele Appiano”.

E pare esserci riuscito con l’APPIUS 2010. Proviene da diversi vigneti storici del Comune di Appiano. L’ingrediente principale è lo Chardonnay, il resto è costituito da uve Pinot Bianco, Pinot Grigio e Sauvignon. “L’APPIUS viene fatto fermentare e affinare principalmente in piccole botti di legno. Dopo dodici mesi di affinamento nel legno, viene travasato in serbatoi di acciaio dove matura per quasi 3 anni sulle fecce fini.

Un prodotto così pregiato necessita senza dubbio di un contenitore raffinato. Il design moderno e minimalista della bottiglia corrisponde alla filosofia di San Michele Appiano. La forma della bottiglia è elegante e pregiata, il vetro scuro invece esplica che la sostanza è sempre invisibile all’occhio e che dovremmo farci guidare solo dai sensi.

APPIUS DIVENTA UNA "WINE COLLECTION"


Ogni anno non solo viene reinterpretato il contenuto, ma cambia anche il design della bottiglia. Lo scopo è di concepire una wine collection in grado di entusiasmare ogni anno gli appassionati di vino di tutto il mondo. L’edizione dell’APPIUS è limitata, ognuna delle 7000 bottiglie è numerata.

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